giovedì 21 gennaio 2016

lettera del Sindaco in materia di flusso RSU

Testo della della lettera del Sindaco, in materia di flusso RSU, inviata al Presidente della Giunta Regionale, all'Assessore Regionale all'Ambiente, al Direttore del Dipartimento Ambiente, al Presidente della Provincia di Matera e, per conoscenza, al Ministero dell'Ambiente e alla Prefettura di Matera.
OGGETTO:   TRASFERIMENTO TEMPORANEO FLUSSI RSU dalla Provincia di Matera alla Provincia di Potenza. Ordinanza Presidente Giunta Regionale n. 11 del 14/1/2016.
COMUNICAZIONI URGENTI

In riferimento all’Ordinanza in oggetto, datata 14.1.2016, con la quale viene decretato che i flussi dei rifiuti solidi urbani prodotti dalla Provincia di Matera devono essere conferiti verso la Provincia di Potenza, ovvero verso l’impianto di termovalorizzazione “Rendina Ambiente” di San Nicola di Melfi (PZ) per un quantitativo giornaliero medio di 120 t/g calcolato su cinque giorni lavorativi, fatte salve diverse eventuali esigenze di pianificazione/gestione dell’impianto stesso,” occorre rilevare quanto segue:
PREMESSO CHE:
  • LA Discarica La Recisa, realizzata dal Comune di Pisticci, e di proprietà dello stesso, che doveva essere utilizzata, dall’anno di esercizio (1998), dal Comune di Pisticci, a seguito delle varie Ordinanze emesse ultimamente sia con DPGR che soprattutto dal Presidente della Provincia di Matera, dal Settembre 2014 al 31/12/2015 ha trattato rifiuti per circa 45.000 tonnellate, ben al di sopra della propria potenzialità, sia progettuale che operativa (tripla o quadrupla);
  • Con Nota Prot. 28269 del 7/12/2015, e facendo seguito a precedenti note (Agosto 2015 – Ottobre 2015 – Novembre 2015) nelle quali veniva evidenziata la impossibilità tecnica della gestione della discarica stessando l’impianto, appena messo in esercizio, con le quantità elevatissime da trattare e la quantità elevatissime di sopravaglio generato che avrebbe ricoperto l’intero bacino della discarica in brevissimo tempo, veniva evidenziato quanto già riferito a seguito di incontro in regione alla presenza della provincia e amministratori locali, ossia LA NECESSITA’, al fine di non portare al collasso l’impianto, di disporre DA SUBITO il conferimento max nella discarica la Recisa di 30 t/g in modo tale da procedere in sicurezza alle operazioni di trattamento ed alle operazioni di ritiro del sopravaglio di circa 1.500 tonn.,  almeno per la quantità contrattualizzata;
  • Cionostante, la Provincia di Matera con l’Ordinanza n. 86 dell’ 11/12/2015 disponeva che “la piattaforma La Recisa continuasse a ricevere i RSU provenienti da 26 Comuni della provincia di Matera per un quantitativo stimato pari a 60/65 t.”, in evidente contrasto con quanto ribadito a chiare lettere dal Comune di Pisticci nelle sedi opportune, in presenza di un fermo tecnico per la necessaria manutenzione e per la eliminazione del sopravaglio stoccato nel bacino di discarica,  contrattualizzato per la parte giuridicamente consentita, ossia con procedura negoziata per un importo pari ad € 200.000,00 e per circa 1.500 t; mentre la notevole quantità di sopravaglio, generato dall’eccessivo conferimento dei rsu nel bacino di discarica, rientrava in un appalto soprasoglia comunitaria attraverso la Centrale Unica di Committenza che per la Regione Basilicata risultava essere lo stesso Ente Regionale, così come riviene dalla Delibera dell’Autorità Nazionale Anticorruzione del 23 Luglio 2015;
  • Tale ennesima Ordinanza ha ulteriormente peggiorato la situazione, portando al collasso della discarica La recisa, tant’è che con Nota dirigenziale prot. 29355 del 18/12/2015 inviata a tutti gli Organi competenti, dopo aver evidenziato tutte le anomalie ed irregolarità nella gestione di tale discarica poneva in risalto che:
        • Con l’ulteriore applicazione di tale ordinanza, la gestione della discarica non può essere esercitata dal Comune con evidente mancato rispetto dei ruoli;
        • Allo spirare della stessa, così come puntualmente è avvenuto, si porterà al ricoprimento di tutto il bacino della discarica con il sopravaglio con accumulo di circa 7.000 tonnellate e senza che il Comune abbia possibilità di indire alcuna gara in quanto la Centrale Unica di Committenza risulta essere la regione Basilicata,;

CONSIDERATO CHE:
  • Il mancato adeguamento a quanto dettagliatamente evidenziato dall’Amm.ne C.le di Pisticci soprattutto nella seduta del 3 Agosto 2015[1], presso la Provincia di Matera, alla presenza di rappresentanti istituzionali della regione  e della stessa Provincia di Matera, con proposte operative e razionali e tendenti al rispetto anche della potenzialità dell’impianto (60 t/g)1 e pur con deroghe alla normativa nazionale e comunitaria relativamente al prodotto da biostabilizzare, attraverso le Leggi regionali, e la successiva emanazione di ordinanze con l’ IMPOSIZIONE, non già di quello possibile, ma di gestione di tutta la quantità di rifiuti prodotti dai comuni della provincia di Matera,ivi compresi Matera e Policoro, non ricompresi oggi nell’ordinanza Presidenziale, tecnicamente non sopportabile dall’impianto con una generazione di sopravaglio, dal 19 Agosto 2015, pari a circa 100 tonn/giorno, ha portato al riempimento repentino di tutto il bacino di discarica con la impossibilità tecnica di continuare la prosecuzione dell’attività e così come puntualmente e continuativamente è stato evidenziato e preannunciato;
  • Con Nota Prot. 573 dell’11/01/2016 la Ditta Teknoservice, gestore della discarica, nell’evidenziare che la discarica La Recisa, come d’altra parte era già noto, “è in condizioni di emergenza per l’abbancamento prodotto giornalmente e richiedeva la riduzione del conferimento dei RSU in ingresso a 30 tonn/g a condizione che il sopravaglio prodotto (circa 20 tonn.) venga trasportato istantaneamente insieme ad altre 30/50 tonn. di sopravaglio già abbancato per un totale di sopravaglio in uscita pari ad almeno 50-70 tonn./g”;
  • allo stato attuale, l’impianto di destinazione dei rsu La Recisa, e previa verifica di quanto richiesto dal responsabile tecnico gestione discarica relativamente alla messa in sicurezza di alcune anomalie e malfunzionamenti tali da richiedere il fermo tecnico, per caratteristiche strutturali e funzionali, è in condizioni di ricevere RSU da trattare per la quantità di circa 20-25 tonn/g correlate al completamento del trasporto e trattamento del sopravaglio, iniziato sin dai primi giorni di Ottobre per la quantità contrattualizzata pari a 1.500 tonnellate e che ad oggi sono pari a 1.300 tonn. già trasportate;
  • è possibile ipotizzare, per sopperire all’emergenza generata da tale situazione, l’utilizzo dell’impianto sfruttando lo spazio che viene liberato e pari a circa 200 tonn. per il conferimento dei RSU pari a circa 20-25 tonn. prodotti dal Comune di Pisticci con il contemporaneo ed istantaneo trasporto e smaltimento del sopravaglio per un presumibile tempo di circa 1 mese, sfruttando altresì l’impianto di biostabilizzazione per le 8 biocelle con il ciclo completo di trattamento (14 giorni) e con l’utilizzo della parte del bacino liberato;
  • l’Ordinanza Presidenziale n. 11 del 14/1/2016 che inibisce l’esercizio dell’impianto sostiene che: alla data del 12.1.2016 non risulta che l’amministrazione comunale di Pisticci abbia provveduto ad attivare le ulteriori procedure amministrative previste per legge atte ad individuare il soggetto contraente per il trasferimento del suddetto sopravaglio presente nell’impianto;”
  • tale motivazione è in contrasto con quanto sopra detto, visto che, tale contratto è in essere in quanto sottoscritto in data 1° Dicembre 2015, ed operante sin dall’Ottobre 2015 sotto riserva di legge;
  • Per il prosieguo dell’attività dell’esercizio della discarica, per la citata quantità (20-25 tonn/g) e nel pieno rispetto della normativa Nazionale, Comunitaria e della stessa AIA, e fino al raggiungimento della volumetria autorizzata che, come già evidenziato in diverse note, risulta essere raggiunta per la parte numerica (quantità conferita pari a 300.000 mc), ma con volumetria residua a disposizione derivante dagli elaborati grafici AIA, relativi al profilo della stessa, dovuta essenzialmente alla notevole quantità di asporto del percolato, all’abbassamento del profilo dei rifiuti dovuti a fenomeno naturale di assestamento per decomposizione, evaporazione, ecc., risulta determinante la rimozione di tutto il sopravaglio stoccato nel bacino di discarica, per la quantità di circa 7.000 tonn., attraverso procedura di gara espletata dalla Centrale Unica di Committenza di cui all’art. 9 del D.L. n. 66/2014, che, così come riveniente dalla Delibera dell’Autorità Nazionale AntiCorruzione del 23 Luglio 2015, ad oggi, risulta essere iscritta la Regione Basilicata, oppure con una soluzione più celere dal punto di vista giuridico, tra l’altro evidenziata dal sottoscritto, in sede di Osservatorio regionale dei rifiuti del 13/1/2016, nell’inserimento nei provvedimenti ordinativi da parte della regione, del trasferimento del flusso del sopravaglio verso l’impianto di termovalorizzazione “Rendina Ambiente” di San Nicola di Melfi (PZ), tra l’altro più consono, dal punto di vista ambientale, al ricevimento di materiale secco (sopravaglio) piuttosto che rifiuti solidi urbani “tal quali”
TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO
al fine di eliminare o ridurre al minimo, i disservizi e le problematiche igienico-sanitarie determinate dall’accumulo dei rifiuti per le vie urbane, nonchè quelle di ordine pubblico che l’esecuzione del DPGR n. 11 del 14/1/2016, nel nostro Comune e non solo, in quanto per il conferimento dei RSU si è costretti a percorrere circa 320 Km a/r per raggiungere Melfi, con un tempo totale di servizio di circa 7 ore che in condizioni climatiche avverse, tenderebbe certamente ad aumentare, e sottratto alle gestione del servizio di raccolta, e per procedere poi all’incenerimento che dal punto di vista ambientale certamente risulta essere la peggiore soluzione
SI CHIEDE
al Presidente della Giunta regionale, organo istituzionalmente competente, di modificare il D.P.G.R. stralciando il Comune di Pisticci  dal dispositivo del predetto provvedimento, così come avvenuto per Matera e Policoro, dall’obbligo di conferire i rifiuti presso il termovalorizzatore Rendina Ambiente di San Nicola di Melfi e contestualmente consentendo allo stesso, l’utilizzo dell’impianto di preselezione e di biostabilizzazione della Recisa di proprietà comunale, analogamente al Comune di Matera, demandando all’Amm.ne Provinciale di Matera di procedere alla rimodulazione dei flussi.
Sicuro di un celere e positivo riscontro, tenuto conto della delicatezza degli argomenti trattasi, si rappresenta che in mancanza di quanto richiesto, sarò costretto ad adottare tutti i provvedimenti legalmente necessari per tutelare la pubblica e privata salute.

                                                                                                                Il Sindaco 
Dott. Vito Anio Di Trani




[1]……… Considerato, inoltre, che a seguito della citata sentenza della Corte Costituzionale e per la stessa scadenza prevista dalla Legge regionale n. 26/2014, l’impiantistica del Comune di Pisticci può trattare una quantità di RSU nella misura massima di 20-25 t/g…….
Vista la proposta di legge regionale che, riscrivendo integralmente l’art. 42 della previgente legge regionale n. 26/2014 al comma 6 prevede espressamente lo smaltimento dei rifiuti non pericolosi previo “trito vagliatura e biostabilizzazione anche parziale degli stessi” ne consegue che la capacità massima giornaliera presso la piattaforma La Recisa di Pisticci potrebbe sostenere a regime 60 t/g (necessità in ogni caso di autorizzazione per lo stoccaggio provvisorio del sopravaglio)

Nessun commento:

Posta un commento