lunedì 22 dicembre 2014

Istanze Permesso di ricerca idrocarburi in mare - Parere negativo


Il comune di Pisticci ha inviato alle istituzioni di competenza la delibera di Consiglio Comunale n. 14 del 19.3.2013 per ribadire la contrarietà dell’Amministrazione Comunale e del’Intero Consiglio ai permessi di ricerca di idracarburi liquidi e gassosi in mare.
Questa volta il parere non favorevole si riferisce alle istanze di permesso di ricerca di idrocarburi prodotte dalla società Global MED LLC : "d 85 F.R.-.GM, “d 90 F.R.-.GM”, “d 86 F.R.-G.M.”, “d 87 F.R.-.GM”,   “d 89 F.R.-.GM” che interessano il mar Jonio.
La delibera di Consiglio Comunale richiamata, dopo analoghi atti deliberativi della Giunta Municipale, fu emanata per esprimere il parere non favorevole dl Consiglio Comunale di Pisticci all’istanza della Società Appennine Energy srl “d148D.R.-CS” al fine del rilascio del permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi. Parere non favorevole fu espresso anche alla società SHELL Italia ESP Spa di avvio delle procedure di valutazione di impatto ambientale ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. relativo al progetto istanza di permesso di ricerca idrocarburi liquidi e gassosi in mare “d73F.R.-SH”.
In quella stessa Delibera si esprime parere non favorevole a qualsiasi altra istanza relativa alle trivellazioni petrolifere in mare che dovessero in futuro pervenire anche da altre società e/o enti.
Le istanze della società Global MED LLC rientrano, appunto, in quest’ultima fattispecie in quanto la delibera recita: “... viene espresso il parere non favorevole a tutte le istanze che dovessero pervenire  in futuro anche da altre società e/o Enti in considerazione dei rischi di impatto sulla salute pubblica nonché per le ricadute negative sul turismo, ecc., e relative alle trivellazioni petrolifere nel mare Jonio ...”.
Il comune di Pisticci, se fosse necessario, ribadisce la sua ferma opposizione a nuove trivellazioni sia in mare che su terra ferma.
Non è più sostenibile una visione dell’economia lucana fondata esclusivamente sul petrolio. Sarebbe ora che si prendesse seriamente in considerazione l’idea  di una prospettiva di sviluppo basata anche sul turismo e l’agricoltura che rappresentano ricchezze altrettanto preziose almeno quanto il petrolio.
Pisticci 22 dicembre 2014
                                                                                                                     
Assessore
Dr. Pasquale Grieco

IMU sui terreni agricoli 2014


Con le festività arriva anche una sorpresa poco gradita che inciderà pesantemente sul comparto agricolo della nazione, della regione e del nostro comune.
Il provvedimento interessa 53 comuni della nostra regione che dovranno versare circa 11 milioni di euro allo Stato. Si badi che spesso la tassa interessa terreni agricoli dove non si praticano colture di pregio ma solo pascoli o coltivazioni cerealicole. Il nostro comune, tra i più estesi non solo della Basilicata ma dell’intera Nazione, dovrebbe contribuire per circa 336.000 euro.
Il governo, per far quadrare i conti, colpisce gli agricoltori attraverso l’imposizione dell’IMU sui terreni agricoli che fin’ora ne erano esenti. Solo i terreni dei comuni posti oltre i 600 metri sul livello del mare continueranno a godere dell’esenzione totale mentre è prevista una parziale esenzione per i comuni come Pisticci, che insistono su un’altitudine compresa tra i 281 e i 600 metri, per questi la normativa contempla il pagamento dell’IMU solo sui terreni di proprietà di coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali.
La misura è fortemente iniqua soprattutto per comuni dall’esteso territorio collinare e addirittura paradossale per quei proprietari, per esempio della val Basento che oltre al danno dell’inquinamento, si aggiunge una tassa che appare insopportabile per piccole produzioni orticole o zootecniche. Il provvedimento appare inopportuno anche per ragioni che attengono al semplice presidio del territorio, è possibile, infatti, prevedere che molti terreni saranno abbandonati con conseguenti ricadute in materia di dissesto idrogeologico perché verranno a mancare le manutenzioni al territorio dei proprietari non professionali che sono quei piccoli interventi come la pulizia dei canali e delle cunette oltre alla cura delle colture arboree conservative. Insomma: tombola!
L’amministrazione comunale ha avviato e continuerà a mettere in campo qualsiasi azione utile a tutela dei proprietari di terreni vessati dal provvedimento.
Esprimo perciò, massima condivisione con l’iniziativa promossa dall’Anci di Basilicata, del cui Direttivo fa parte il Sindaco di Pisticci Dr. Vito Di Trani, che nella riunione di ieri 21 dicembre ha inteso predisporre iniziative per contrastare il provvedimento incomprensibile e per far sentire Presidente del Consiglio la dura opposizione degli amministratori e agricoltori della Basilicata.                                                  
Pisticci 22.12.14
Assessore
Dr. Pasquale Grieco

domenica 21 dicembre 2014

Lavori di ristrutturazione alla Scuola dell'Infanzia di Via Togliatti

Avviati i lavori di ristrutturazione della Scuola dell'Infanzia "Carlo Collodi" di Via Togliatti in Marconia.




Consiglio direttivo ANCI

ESENZIONE IMU DEI TERRENI AGRICOLI MONTANI | CONSIGLIO DIRETTIVO ANCI BASILICATA

esenzione IMU TERRENI AGRICOLI
Convocato dal Presidente Salvatore Adduce, si riunirà domenica 21 dicembre prossimo alle ore 10,00 a Potenza
All’ordine del giorno un solo punto, il decreto interministeriale 28 novembre 2014 sulla nuova esenzione Imu dei terreni agricoli montani.
Alla riunione allargata ai componenti degli Organismi dell’Associazione, Anci Giovani, Piccoli Comuni e Conferenza dei Consigli Comunali sono stati invitati a partecipare anche i Parlamentari Lucani.




giovedì 18 dicembre 2014

Lettera a Invitalia per ex Club Med



Spett/le Invitalia
c. a. Amministratore Delegato
Dr. Domenico Arcuri
via Calabria 46 - 00187 Roma     

Spett/le Italia Turismo S.p.A.
c.a. Amministratore Delegato
Ing. Patrizio Sarti

Oggetto: riapertura della struttura turistica “Villaggio Metaponto” di Marina di Pisticci.

Sono trascorsi oramai diversi anni dalla chiusura del Villaggio Metaponto (ex Club Med) di Marina di Pisticci e sebbene apparisse imminente, dagli annunci e dalle promesse fatte, la sua riapertura a tutt’oggi si registra l’assenza assoluta di un programma certo dei lavori di ristrutturazione.
Lamento il fatto che le numerose interlocuzioni non hanno prodotto quella spinta che auspicavo rispetto alle attività propedeutiche alla riapertura del complesso turistico.
Nel constatare la realizzazione di alcuni lavori dell’importo di circa 5 milioni di euro ed il successivo abbandono della struttura, cosa che potrebbe configurare spreco di denaro pubblico, e nel riscontrare l’interesse di diversi imprenditori del settore verso la struttura pisticcese chiedo che la proprietà provveda ad emettere un bando finalizzato al conseguimento di manifestazioni di interesse per l’acquisizione e/o la gestione del Villaggio Metaponto di Marina di Pisticci.
La perdurante chiusura della struttura in una zona ad elevata vocazione turistica è diventata oltremodo insopportabile anche in considerazione dell’incremento che il comparto del turismo registra nel mondo e, ne siamo certi, nella nostra zona tale incremento toccherà punte elevate in vista di Matera capitale europea della cultura nel 2019.
Per tali ragioni occorre agire rapidamente e anche per dare risposta alle legittime aspettative alle famiglie dei lavoratori della struttura rimasti disoccupati.
Nella certezza che i vertici di Invitalia e Italia Turismo sapranno indicare i percorsi più adeguati per il raggiungimento dell’importante obiettivo, saluto cordialmente.
Pisticci 15 dicembre 2014

  Il Sindaco
           Dr. Vito Di Trani

lunedì 15 dicembre 2014

Il Sindaco questa sera alle 21.00 a "Piazza Pulita"


Questa sera alle 21, 10 il Sindaco interverrà alla trasmissione "Piazza Pulita" in programma sulla rete televisiva La 7. La trasmissione tratterà, tra l'altro, le problematiche relative all'area industriale della Valbasento e saranno ascoltati, oltre al Sindaco, imprenditori, rappresentanti di associazioni e cittadini.

venerdì 12 dicembre 2014

Su deliberazione di Consiglio Comunale n. 29 del 29 novembre 2014

Lettera a: Prefetto di Matera, Presidente della Giunta Regionale Marcello Pittella, Assessore Regionale all’Ambiente Aldo Berlinguer, Assessore Regionale alla Salute Flavia Franconi, Eni Spa Divisione Exploration & Production, Tecnoparco Valbasento S.p.A.


Mi rivolgo alle istanze in indirizzo per un necessario chiarimento anche alla luce delle recenti notizie di stampa che potrebbero apparire fuorvianti senza le dovute precisazioni rispetto al deliberato del Consiglio Comunale di Pisticci in materia di inquinamento.
L’Amministrazione Comunale di Pisticci fin dal suo insediamento, come dimostrano le linee programmatiche di mandato, ha fatto della tutela della salute, della salvaguardia dell’ambiente e della ricerca delle occasioni occupazionali, i capisaldi della sua azione politica come dimostrano atti e deliberati.
La vicenda dell’inquinamento dell’area industriale della val Basento è nota tanto che la zona è stata dichiarata sito SIN (Sito di Interesse Nazionale) ed il CIPE stanzia 42 milioni di euro per la bonifica della Val Basento, appunto, e dell’altro sito SIN lucano che insiste sul territorio del comune di Tito.
Diversi segnali di allarme sono stati lanciati dagli operatori agricoli della zona e molte aziende, anche di conclamata eccellenza, sono state costrette a chiudere per incompatibilità ambientale. È problematico, infatti, produrre e garantire sul piano qualitativo e commerciale il pecorino canestrato in un’area altamente inquinata; è improbabile far passare per genuini i prodotti dell’agricoltura della val Basento; era impossibile pretendere che gli animali che si allevavano in quell’area potessero reggere il confronto con quelli di altre zone non rinomate per matrici inquinanti come dimostrano certificazioni di ARPAB e dell’ASM con relative richieste ai comuni di Pisticci e Ferrandina di emissione di Ordinanza di divieto di attingimento delle acque per uso umano e zootecnico a causa dell’inquinamento delle falde acquifere; è arduo in uno scenario di questo tipo immaginare la difesa dei livelli occupazionali senza la programmazione di interventi mirati che tengano conto di tutti i comparti della produzione.
Tutte le misure adottate negli anni non hanno impedito un processo di desertificazione delle attività agricole e, insieme, lo svuotamento delle strutture industriali della valle: nell’area vi sono circa 70.000 metri quadri di capannoni inutilizzati. A tale proposito sarebbe interessante analizzare i dati occupazionali di tutti i comparti della zona e la loro evoluzione (meglio dire involuzione) negli ultimi anni: certamente dovremmo contare a decine e centinaia i posti di lavoro persi. Se la zona industriale è poco appetibile agli investitori e se chi, come Montorsi, rinuncia ad investire a causa dell’inquinamento la responsabilità non è da attribuire a chi chiede una maggiore tutela dell’ambiente.
Se questo è, un motivo ci dovrà pure essere e non certo perché il Consiglio Comunale di Pisticci delibera un atto con il quale chiede alla Regione Basilicata la massima trasparenza in materia di smaltimento di sostanze inquinanti contenenti idrocarburi e, come certifica l’ARPA di Basilicata, radionuclidi. Non la chiusura di alcuna attività industriale chiede la delibera consiliare ma l’interdizione dello smaltimento presso lo stabilimento di Tecnoparco, di cui è azionista anche la Regione Basilicata, dei reflui provenienti dall’esterno dell’area in attesa delle azioni di bonifica e di garanzie in materia di impatto ambientale.
Si badi che richieste dello stesso tenore vengono da un numero sempre maggiore di cittadini e tra i compiti delle istituzioni, non dimentichiamo, è prioritario quello di raccogliere le istanze della popolazione e dare rappresentanza alle sue legittime aspettative. In caso contrario, presidente Pittella, il numero degli elettori che si recheranno alle urne sarà sempre più esiguo e la colpa certo non è di chi si astiene dal voto ma di chi si astiene dall’ascolto.
Alla condizione di carattere generale della Valle del Basento si aggiunga la persistenza di miasmi, segnalato centinaia di volte dai cittadini di Pisticci Scalo, cosa che mina quotidianamente la loro serenità, questo si con grave rischio di “ripercussioni su ordine pubblico e incolumità di lavoratori e popolazioni”.  A nulla sono servite le rassicurazioni e gli interventi promessi volta per volta. Si deve registrare, infatti, che i rimedi posti in essere non hanno prodotto gli effetti sperati.
Ribadisco quello che da tempo sosteniamo in tutti i tavoli di concertazione e cioè che per la depurazione e lo smaltimento delle acque di lavorazione del petrolio si devono applicare le migliori tecnologie che esistono (BAT o WOW), che sono anche italiane e che sono utilizzate nel mondo, perché non a Pisticci Scalo? Esistono tecnologie di microfiltrazione e osmosi inversa che, tra l’altro, riducono anche l’utilizzo dell’acqua nei processi di depurazione. A tale proposito suggeriamo ad Eni e Tecnoparco Valbasento a sperimentare la tecnologia Wow (Wonderful Water), che riesce a trasformare i liquami, anche radioattivi, in acqua pura, realizzata da un gruppo di ricercatori in collaborazione con l’ARPAV di Padova, il CNR e l’Università di Pavia e utilizzata attualmente in provincia di Vercelli per decontaminare il sito nucleare di Avogadro di Saluggia.
È chiedere troppo? Sono farneticazioni le preoccupazioni dei cittadini che leggono in vari studi e ricerche il costante aumento dell’incidenza delle patologie tumorali in Basilicata? Sono fantasie quelle riportare nello studio Sentieri? Sono immaginazioni quelle del “Current cancer profiles of the italian regions”, studio effettuato dall’Istituto Superiore della Sanità in collaborazione con l’Istituto Tumori di Milano, secondo cui dal 1970 i tumori maligni in Basilicata cresce spaventosamente e continuerà a crescere nel futuro, mentre altrove i tumori sono in decremento? È illegittima la preoccupazione di fronte all’ipotesi (dell’antimafia, non nostra) di falsificazione dei codici CER e smaltimento illegale dei reflui presso Tecnoparco?
Questo è quello che sappiamo noi e che sanno i cittadini, se altri hanno dati diversi e meno dolorosi, se hanno altri dati rispetto alla qualità dell’aria, tali da garantire il benessere futuro dei lucani, lo dimostrassero anche al di fuori della riservatezza che si preferisce con alcuni interlocutori ma sappiano che di fronte avranno persone con la schiena dritta che non si lasciano condizionare da nessun potere e che ragionano e studiano per non essere succubi degli stati umorali dei potenti presso i quali sarebbe stato troppo facile mandare tutti coloro che si sono ammalati negli ultimi anni o che hanno dovuto chiudere la loro azienda o che convivono quotidianamente con i miasmi.
Sono convinto che gli strumenti per combattere la crisi economica ed occupazionale risiedano in un ripensamento complessivo della val Basento e delle politiche per il turismo, che è il comparto in forte espansione nel mondo, e la Basilicata avrebbe tutti i requisiti per intercettare la ripresa se solo riuscisse a guardare oltre la coltre di petrolio che l’avvolge; se il petrolio fosse concepito come una necessità e come risorsa necessaria per programmare il futuro, se solo riuscissimo a capire, tutti, che il vero petrolio sono le nostre bellezze storiche, naturalistiche e culturali che tanto più possono essere utilizzate quanto più l’aria, la terra e l’acqua sono pulite. Occorrerebbe una concertazione tra le istituzioni, i sindacati e le imprese per individuare e sfruttare quelle ricchezze che continueranno ad esistere, se tutelate, anche dopo l’esaurimento dei giacimenti dei combustibili fossili.  Noi ci siamo e ci saremo sempre per dare il nostro contributo e la nostra caparbietà nel ricercare le soluzioni nell’interesse della collettività, saremo sempre al fianco dei lavoratori per le loro rivendicazioni per difendere e aumentare i livelli occupazionali; respingiamo in modo risoluto le accuse che qualcuno indirizza all’Amministrazione Comunale di voler togliere lavoro, ma nessuno ci convincerà mai che l’inquinamento possa essere barattato con beceri ricatti.
Pisticci 12 dicembre 2014

           Il Sindaco
      Dr. Vito di Trani




lunedì 1 dicembre 2014

Delibera del Consiglio Comunale su smaltimento dei reflui a Pisticci Scalo.


La seduta dell’Assise Comunale del 29 novembre scorso ha, tra l’altro, approvato all’unanimità una delibera di indirizzo con la quale si chiede al Presidente della Regione di interdire il traffico e lo smaltimento dei reflui presso gli impianti di depurazione di Tecnoparco provenienti dall’esterno dell’area industriale.
Fuorviante appare, pertanto, il richiamo in prima pagina dell’edizione odierna del giornale “La Nuova del Sud” sull’argomento, che recita: “Altro che un mese, Pisticci vuole chiudere Tecnoparco”.
Occorre precisare che il deliberato del Consiglio Comunale di Pisticci si sofferma sullo smaltimento de reflui provenienti dall’esterno e non già sull’attività dello stabilimento la cui missione è quella di offrire i servizi alle imprese dell’area industriale.
Alla base del deliberato vi sono tutte le preoccupazioni legate all’inquinamento e alla salvaguardia della salute, argomenti che da troppo tempo sono stati sottovalutati a cui oggi la politica deve dare risposte adeguate ed offrire le garanzie massime per la serenità dei cittadini.
Riteniamo sia necessario rilanciare la Valbasento compiendo tutti gli sforzi ed utilizzando gli strumenti di cui si dispone al fine di favorire il pieno utilizzo di un’area infrastrutturata ma scarsamente utilizzata forse perché carenti o inesistenti i motivi di attrazione per gli investimenti.
Non la volontà di chiudere lo stabilimento di Pisticci Scalo, quindi, ma l’esortazione a ricercare, contestualmente alla bonifica, i comparti su cui puntare per un rilancio dell’area, e le iniziative per rendere appetibile un investimento presso la zona industriale della valle del Basento.
Pisticci 1 dicembre 2014