martedì 18 novembre 2014

Incontro in Regione su smaltimento reflui presso Tecnoparco.

Oggi alle 11,30 presso la Regione Basilicata ci sarà una riunione per affrontare le problematiche relative allo smaltimento delle acque di strato, presso gli impianti di Tecnoparco di Pisticci Scalo, provenienti dal Centro Oli di Viggiano. All'incontro sono invitati, dal Presidente Marcello Pittella, il Comune di Pisticci, il Comune di Ferrandina, l'ARPAB, l'Assessore Regionale all'Ambiente Aldo Berlinguer, il Dirigente del Dipartimento Ambiente, i rappresentanti dell'Eni e la Confindustria di Basilicata.
Al tavolo odierno la posizione del comune di Pisticci sarà irremovibile in ossequio alla legalità, alla salute, alla tutela dell'ambiente e al mondo del lavoro alla luce di quanto emerge dalla "relazione screening radiometrico c/o Tecnoparco" del 6 novembre scorso dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente e acquisita al protocollo del Comune di Pisticci con numero 0026001 nella stessa data.
Nella citata relazione L'ARPAB afferma che da rilievi effettuati su campioni prelevati da autobotti provenienti dal COV è stata riscontrata la presenza di radionuclidi 9 volte superiore alla quantità presente nell'acqua potabile e in misura minore tali sostanze sono state rilevate anche nei fanghi depositati negli impianti.
La salute delle persone e la tutela dell'ambiente non è negoziabile e in assenza di certezze scientifiche non è accettabile vivere con il dubbio che le scelte che si operano possano in qualche maniera minare la salute anche di un solo cittadino, questo al netto delle considerazioni di carattere generale sulle ricadute negative di questo tipo di attività sul turismo, l'agricoltura, le attività commerciali del territorio e la scarsa attrazione delle nostre zone per gli imprenditori la cui attività è legata all'agricoltura e alla zootecnia.
In considerazione di quanto afferma l'ARPAB, il Comune di Pisticci chiederà con fermezza l'inibizione del traffico dei reflui provenienti da Centro Oli di Viggiano e che la ricerca di sostanze radioattive sia estesa a tutte le autobotti in arrivo a Tecnoparco anche da altri luoghi.
A conforto di questa richiesta deve ritenersi sufficiente il solo fatto che l'AIA di Tecnoparco non prevede lo smaltimento di sostanze radioattive i cui impianti, quindi, non sono idonei a trattare acqua e/o fanghi radioattivi. Un approfondimento deve essere fatto anche sui codici CER con cui le acque di deiezione escono dal COV.
Siamo convinti, per le ragioni esposte, che il Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, coadiuvato da tecnici solerti e capaci, come molte volte hanno dimostrato, saprà prendere la giusta decisione nell'interesse della collettività.
Anticipiamo che il Comune di Pisticci è determinato a far valere le proprie prerogative per impedire il trattamento di elementi radioattivi senza le necessarie autorizzazioni e in assenza di certezze scientifiche sugli effetti delle sostanze alfa e beta sulla salute e l'ambiente.
Pisticci 17 novembre 2014


Aggiornamenti.
Si è concluso alle 17 circa l'incontro in Regione che ha affrontato le problematiche relative allo smaltimento delle acque di strato, presso gli impianti di Tecnoparco di Pisticci Scalo, provenienti dal Centro Oli di Viggiano.
Come annunciato nella mattinata, il Comune di Pisticci, rappresentato dal Sindaco Vito Di Trani, dall'Assessore alla'Ambiente Pasquale Grieco, dal legale Anio D'Angella e dal Dirigente Antonio Grieco, ha ribadito i concetti espressi più volte anteponendo la tutela della salute dei cittadini ad ogni altra considerazione. Massima cura quindi della salute umana, mettendo in conto anche la chiusura dei pozzi petroliferi e l'interdizione dello smaltimento dei reflui provenienti dal COV presso l'impianto di Pisticci Scalo come da richiesta formulata dal Sindaco di Pisticci.
Analoghe preoccupazioni sono state manifestate dal Comune di Ferrandina, presente con l'Assessore all'Ambiente, che ha condiviso la posizione del Comune di Pisticci.
L'ARPAB sostiene che le quantità e la natura di radionuclidi rilevate non costituiscono nessun pericolo per la salute umana ma i dubbi che continuano a persistere sono relativi alle quantità sversate nel tempo e agli effetti prodotti sull'ambiente. A tale proposito la Regione chiederà l'intervento dell'Istituto Superiore per la Ricerca e lo Studio Ambientale e dell'Istituto Superiore della Sanità per uno studio approfondito delle variabili che la complessità della situazione impone.
La riunione è aggiornata a martedì 25 novembre prossimo e nel frattempo saranno condotte altre indagini per meglio definire i termini della problematica relativa alle quantità di sostanze radioattive rilevate, con l'ausilio degli organismi citati.
Qualora le risultanze dovessero non convincere del tutto, il Presidente Marcello Pittella si è impegnato ad adottare le misure atte ad interdire lo smaltimento dei reflui derivanti dalle estrazioni petrolifere così come richiesto dal Comune di Pisticci.
Pisticci 17 novembre 2014

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