venerdì 21 settembre 2012

Manifestazione del 29 settembre.



Coordinamento “mò basta”
Dr. Vito Di Trani
Sindaco di Pisticci

Manifestazione del 29 settembre.

Da qualche tempo l’intero territorio del metapontino vive una situazione di emergenza a causa di scelte che hanno penalizzato questa zona geografica. Questo lembo della Basilicata, un tempo denominato la California del Sud, per la fiorente agricoltura e le molteplici attività industriali, risulta oggi una landa dimenticata, continuo bersaglio di spoliazione di presidi istituzionali e mortificata dall’assenza di una pianificazione organica. Territorio, il nostro, bersagliato, nella quasi totale indifferenza della classe dirigente lucana, da una serie di scelte del governo centrale il cui unico criterio è il taglio indiscriminato della spesa pubblica senza un esame attento dei territori e della loro conformazione. È evidente infatti che se il criterio sul quale si fondano i tagli è il dato anagrafico, la nostra regione sarà sempre soccombente.
Nel tentativo, quindi, di dare un segnale forte alla politica e ai suoi massimi livelli istituzionali, crediamo sia necessaria una giornata di mobilitazione popolare. L’obiettivo è duplice: da una parte vi è l’esigenza di focalizzare l’attenzione sulle questioni aperte, dall’altra, è necessario l’avvio di un percorso che faccia emergere ogni criticità del territorio per studiarne le migliori soluzioni utili al rilancio occupazionale attraverso l’agricoltura, il turismo, la salvaguardia dell’ambiente, ecc. un percorso, in sostanza,  che porti all’elaborazione di una piattaforma di proposte con lo scopo di sottoporle, con la forza di cui tutti insieme siamo capaci, all’attenzione delle istituzioni. Penso ad una rete costruita con le esperienze  dei vari movimenti che si sono sviluppati in questa parte della Basilicata, al patrimonio di idee delle tante associazioni sui cui fare leva per un rinnovato protagonismo delle popolazioni in termini di partecipazione e di autodeterminazione.
Molteplici sono le criticità cui ho accennato, non è questo il luogo per una disamina articolata, ne indico solo alcune che oggi rappresentano il nostro nervo scoperto e sulle quali si discute da tempo perché hanno suscitato interesse tra la popolazione che legittimamente sollecita chiarezza. Mi piace, perciò, cominciare da quella che è diventata una vera e propria vertenza territoriale, tenuta viva dalle associazioni, dai movimenti, dai comitati e singoli cittadini: l’ospedale di Tinchi. Una vicenda questa fatta di rimandi continui, un vero stillicidio. Adesso è giunto il momento di gridare tutti insieme: “mò basta”.
Dopo anni di attesa, nella speranza di avere una risposta chiara, dopo molteplici incontri con rappresentanti dei vari livelli istituzionali, dopo innumerevoli dichiarazioni di intenti, con amarezza siamo tutti costretti a registrare un’azione di smantellamento dell’Ospedale di Pisticci condotta con pervicacia in un quadro di assoluta incertezza sul futuro del nosocomio. Il tutto avviene contraddicendo palesemente le garanzie offerte pubblicamente e ripetutamente sia dall’Assessore Regionale alla Sanità e sia da diverse altre autorità. Il popolo del metapontino non è più disponibile ad ascoltare promesse. Adesso chiediamo un piano preciso e impegni sui tempi di realizzazione per riempire di contenuti quella che è  diventata l’unica struttura ospedaliera della regione senza posti letto. Si sappia che l’intera popolazione non retrocederà di un millimetro rispetto agli accordi più volte assunti e che  ricordati continuamente agli attuatori del Piano Regionale della Salute e dei Servizi. Denunciamo intanto una criticità, non tollerabile, del pronto Soccorso di Policoro, il solo rimasto nel Metapontino, i cui capaci operatori non possono soddisfare adeguatamente un bacino densamente popolato e che nei mesi estivi aumenta a dismisura.
È evidente che la mancanza di chiarezza aumenta lo smarrimento dei cittadini di un territorio già fortemente penalizzato anche da scelte del Governo Centrale, come per esempio il taglio indiscriminato delle Sezioni Distaccate dei Tribunali. Qui si assiste ad un vero paradosso. L’Amministrazione Comunale, al fine di realizzare le migliori condizioni di fruibilità del presidio di giustizia, impegna cospicue risorse per ristrutturare una nuova sede del Tribunale e per realizzare un parcheggio multipiano, dopo che altri fondi erano stati utilizzati per la costruzione di una struttura carceraria mai utilizzata. Dopo tutto questo ed in nome di un presunto risparmio, di decide di vanificare ogni sforzo della comunità e, in un attimo, si sprecano le risorse pubbliche utilizzate, contraddicendo al tempo stesso la motivazione posta  alla base della chiusura del Tribunale: il risparmio. A nulla serve, rimarcare che il Tribunale di Pisticci è tra i più produttivi e con gli indici di spesa meno elevati.
Altro tema sensibile, per il nostro territorio, è costituito dall’insediamento industriale della Valbasento, divenuto oggi un’area fortemente inquinata  tanto da essere  classificato Sito di Interesse Nazionale per quanto riguarda bonifica. Il nostro impegno,quindi, deve essere indirizzato al risanamento ambientale, al continuo monitoraggio delle emissioni inquinanti, allo studio del possibile rilancio dell’attività industriale in un’area infrastrutturata  il cui utilizzo sarebbe un vantaggio per l’intera economia regionale.
Per queste ragioni raccolgo e interpreto il sentire diffuso della gente e al fine di riaffermare i diritti di un vasto territorio, per difenderne la dignità, chiamo tutti i cittadini del Metapontino, le Scuole, le Associazioni, le Organizzazioni Sindacali e Professionali, le forze politiche ad una grande manifestazione fissata per il prossimo 29 settembre a Pisticci centro.
Vi aspetto numerosi affinché da Pisticci, si levi il coro dell’intero popolo del metapontino per gridare: “mò basta”.

Il sindaco di Pisticci
    Dr. Vito Di Trani

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