domenica 14 settembre 2014

IUC – Le cose non stanno come le raccontano Lazazzera & co.


Come di consuetudine, all’indomani di provvedimenti relativi alla materia fiscale, emerge il facile populismo e i soliti attacchi di coloro che pur rivestendo cariche istituzionali, lungi dall’indicare proposte, si abbandonano al solito rito della sterile strumentalizzazione. Questo si è potuto constatare anche in occasione della seduta consiliare dell’8 settembre scorso negli interventi provenienti dai banchi dell’opposizione con le sola eccezione del Consigliere Druda, che è entrato nel merito della materia discussa con proposte degne di attenzione. Il resto ancora una volta ha utilizzato il dibattito consiliare in maniera strumentale senza aver studiato preventivamente né i termini reali delle questioni, né le scadenze degli adempimenti amministrativi. Cosa dimostra, la richiesta di rinvio delle deliberazioni di 20 giorni se non la scarsa conoscenza della materia?

All’indomani delle deliberazioni adottate si assiste alle solite accuse all’Amministrazione Comunale di non saper utilizzare le risorse pubbliche e, per questo, costretta ad aumentare le tasse. Siamo perciò chiamati a qualche puntualizzazione in relazione ad alcune questioni poste in maniera strumentale e non veritiera e per dare la giusta informazione alla popolazione provando a dare ai cittadini una spiegazione chiara a norme complicatissime imposte dallo Stato, cosa che ai consiglieri di opposizione sfugge.

A partire dal 2011 il sistema delle entrate comunali ha iniziato una radicale trasformazione finalizzata alla soppressione dei tradizionali trasferimenti erariali e la contemporanea sostituzione degli stessi con proprie entrate.

Il processo di trasformazione ha vissuto una fase transitoria (2011 – 2013) nella quale, in aggiunta alle tradizionali entrate dei Comuni (add. IRPEF, ICI, TARSU, TOSAP, COSAP, ecc.) venivano istituite nuove forme di entrate rivenienti dal Fondo Sperimentale di Riequilibrio(FSR).

Dal 2014, con la legge di stabilità, è stata realizzata la riforma della tassazione immobiliare con l'introduzione dell'imposta unica comunale(IUC). Quest'ultima si basa su due presupposti impositivi, il possesso di immobili e l'erogazione e fruizione di servizi comunali, ed è composta:

  • dall'IMU, di natura patrimoniale, dovuta dal possessore di immobili, escluse le abitazioni principali non di lusso;
  • dalla TASI – tassa per i servizi indivisibili – a carico sia del possessore sia dell'utilizzatore dell'immobile;
  • dalla TARI – tassa rifiuti – a carico dell'utilizzatore del locale o dell'area scoperta, sostitutiva della TARSU, destinata a coprire integralmente i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti secondo il principio comunitario “chi inquina paga”.

Questa Amministrazione Comunale che è nata in concomitanza con il decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, recante disposizioni in materia di federalismo fiscale, ha dovuto da subito confrontarsi con il nuovo assetto della finanza locale, non mancando di assicurare i servizi a domanda individuale(mensa scolastica, trasporto scolastico), altri servizi indispensabili(canile) e TARSU con tariffe minime, pur garantendo l'equilibrio dei bilanci a tutto il 2013, nonostante la continua erosione dei contributi dello Stato attraverso il Fondo Sperimentale di riequilibrio(FSR) prima e dal Fondo di Solidarietà Comunale(FSC) dopo, che ha visto progressivamente contrarsi la quota spettante al Comune di Pisticci dagli oltre 4 milioni e mezzo di euro del 2010 a poco più di 3 milioni di euro del 2014.

Passando all'esame delle tre componenti della IUC (Imposta Unica Comunale)  c'è da dire che:

l'IMU a carico di possessori di immobili, esclusa l'abitazione principale, è rimasta invariata al 10,6 per mille, al pari dei Comuni di Melfi(10,6) e Policoro(10), gli unici due Enti Locali Lucani paragonabili, per popolazione residente, a Pisticci. Al riguardo, una più puntuale diversificazione delle singole unità immobiliari a disposizione consentirebbe, a favore dei residenti, quell'auspicato minor carico tributario per gli immobili di scarso pregio.

La TASI (tassa per i servizi indivisibili) costituisce la novità del 2014 e l'aliquota del 2 per mille stabilita dal Comune di Pisticci non è quella massima stabilita dalla legge istitutiva (2,5 fino al 3,3 per mille) ed è stata così determinata tenendo conto del gettito TASI stimato per il 2014 dal Dipartimento Finanze il 16 giugno 2014. In sostanza il gettito presunto su Pisticci è stato determinato in € 530.001,70 con conseguente riduzione del Fondo di Solidarietà comunale di pari importo e con la necessità di recuperare questa ulteriore riduzione con la nuova tassa che applicata all'imponibile delle sole abitazioni principali ha comportato la determinazione dell'aliquota del 2 per mille. Da un confronto con le aliquote di Policoro e Melfi si evince che il primo ha applicato un'aliquota del 3 per mille sulle sole prime abitazioni, con un gettito stimato di circa 870.000 euro, mentre Melfi è riuscito a recuperare il gettito presunto di circa 500.000 euro dalla sola tassazione dei capannoni industriali con lo 0,8 per mille. Grandi comuni come Bari, Napoli, Catania, Venezia, Firenze, Bologna, Torino e Genova applicano il 3,3 per mille. Roma e Milano si avvicinano molto.

Infine, la TARI (Tassa Rifiuti) è quella componente della IUC che impatterà in modo più consistente sulle economie familiari dei Pisticcesi, dovendo scontare il passaggio da TARSU a TARI, vale a dire la copertura di costi necessari per l'espletamento del servizio di raccolta e smaltimento di rifiuti che passano da poco più di 1.300.000 euro a circa 2.000.000 di euro. Ma anche per questa tassa se ci confrontiamo con i Comuni gemelli di Melfi e Policoro, il primo presenta un ruolo TARI di € 2.557.392, il secondo addirittura di € 3.620.687,37. Se poi confrontiamo le tariffe delle utenze di Pisticci a quelle di Policoro si può facilmente notare che le affermazioni del Consigliere  Esposito nell'ultima seduta del Consiglio Comunale circa la “virtuosità” dell'Amministrazione di Pisticci  non erano per niente infondate, in relazione anche alla vastità del territorio comunale.

Qui è necessario un rapido approfondimento perché troppo spesso e a sproposito, si definisce spreco di denaro pubblico il costo del conferimento degli RSU di Pisticci in discariche diverse da quella comunale. Questa Amministrazione ha reperito i fondi necessari all’ampliamento della discarica comunale La Recisa i cui volumi erano esauriti ed era prossima alla chiusura! Nell’immediato saranno ultimati e collaudati i lavori relativi ai tre progetti, fra cui: trito vagliatore fisso (vera causa della chiusura della discarica e dello spreco di denaro pubblico), aumento delle paratie laterali; sistema di convogliamento del biogas; adeguamento e messa in esercizio del sistema di bio-compostaggio della frazione umida da RSU; rinforzo della paratie con gabbioni in pietra e terra battuta; miglioramento del sistema di raccolta e prelievo del percolato; miglioramento delle strade interne; sistema antincendio; potenziamento della rete elettrica; ripristino pali della luce; piantumazione di arboree e cespugliose, con relativo impianto di irrigazione su due lati prospicienti strada principale Pisticci – Craco; sistema di videosorveglianza; ecc. Oggi, la nostra discarica vanta di essere rispetto ad adeguamenti strutturali e funzionali, l’unica discarica in Basilicata in regola rispetto alle Norme attuali. Giova ricordare, inoltre sempre a proposito di spreco del denaro pubblico, che nel periodo che va dal Settembre 2009 fino a Luglio 2011 (Lazazzera Vicesindaco per un buon periodo) la gestione della discarica comunale era stata affidata ad un società esterna e la convenzione della che ne regolava il rapporto stabiliva che il 70% degli introiti andasse alla società privata ed il 30% al Comune di Pisticci (sic!). Un deliberato del Commissario Straordinario, confermato dalla nostra Amministrazione,  ha ribaltato le cose: Il 70% degli introiti nelle casse comunali d il 30% all’impresa che ha gestito la discarica.

Se tale sistema fosse stato introdotto anche nel periodo precedente, avremmo avuto nelle casse comunali maggiori introiti per 1.300.000 (un milione e trecentomila) euro che, probabilmente, avrebbero consentito di non aumentare l’aliquota IMU sugli immobili diversi dalla prima casa e avrebbe attutito l’impatto della TARI. Ancora va ricordato che con questa Amministrazione finalmente sarà avviata la raccolta differenziata porta a porta il che comporterà un deciso volume di degli RSU da conferire in discarica ragione per cui si può ipotizzare il suo esaurimento tra circa 15 anni e nel frattempo si potranno accumulare le risorse per la messa in sicurezza del bacino una volta esaurito.

In ultimo, è appena il caso di ricordare che Pisticci continua ad applicare un'addizionale IRPEF dello 0,5% contro un generalizzato 0,8% (aliquota massima) degli altri Comuni lucani.                               

Sulle buffonate messe in atto dagli esponenti delle rovine del Partito Democratico locale preferiamo stendere un velo pietoso: c’è un limite a tutto!

Per completezza di informazione alleghiamo una tabella comparativa delle aliquote di imposte e tasse locali applicate in alcuni comuni lucani.

Pisticci 14 settembre 2014
Aliquote 2014

Add. IRPEF
IMU I casa
(A/1-A/8-A9)
Imu II casa
TASI I casa
TASI II Casa
Note
Pisticci
0,5
Esente
10,6 x mille
2 x mille
Esente
TASI Gettito
Stimato Euro 585.000
Montascaglioso
0,8
Esente
10,6 x mille
1 x mille fino a 200 euro di rendita
2 x mille da 201 a 300 euro di rendita
3,3 per mille da 301 euro in poi
Esente

Bernalda
0,8
4 x mille
10,6 x mille
Esente (A/1-A/8-A/9
1 x mille (A/2-A/3-A/4-A/5-A/6-A/7 + Pertin.
Esente
1 x mille (Rurali e strumentali)

Scanzano J.
0,8
4 x mille
7,6 x mille
1 x mille se non delibera entro il 18 settembre
1 x mille se non delibera entro il 18 settembre

Rotondella
0,8
4 x mille
8,6 x mille
1 x mille
1 x mille
Quote TASI deliberate
Melfi
0,8
5 x mille
10,6 x mille
1 x mille
Esente
Tasi Gettito stimato euro 500.000
Policoro
0,8
Esente
10 x mille
9 x mille per aree edificab.
3 x mille Generale
Esente
TASI Gettito stimato euro 870.00
Matera
0,8
4 x mille
9,6 x mille
1 x mille
1 x mille
Quote TASI deliberate
Ferrandina
0,5
4 x mille
9 x mille
2 x mille
2,5 x mille (A/1-A/8-A/9
0,7 x mille
TASI non ancora ufficializzata









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