La seduta dell’Assise Comunale del 29 novembre scorso ha, tra l’altro,
approvato all’unanimità una delibera di indirizzo con la quale si chiede al
Presidente della Regione di interdire il traffico e lo smaltimento dei reflui
presso gli impianti di depurazione di Tecnoparco provenienti dall’esterno
dell’area industriale.
Fuorviante appare, pertanto, il richiamo in prima pagina dell’edizione
odierna del giornale “La Nuova del Sud” sull’argomento, che recita: “Altro che
un mese, Pisticci vuole chiudere Tecnoparco”.
Occorre precisare che il deliberato del Consiglio Comunale di Pisticci
si sofferma sullo smaltimento de reflui provenienti dall’esterno e non già
sull’attività dello stabilimento la cui missione è quella di offrire i servizi
alle imprese dell’area industriale.
Alla base del deliberato vi sono tutte le preoccupazioni legate
all’inquinamento e alla salvaguardia della salute, argomenti che da troppo
tempo sono stati sottovalutati a cui oggi la politica deve dare risposte
adeguate ed offrire le garanzie massime per la serenità dei cittadini.
Riteniamo sia necessario rilanciare la Valbasento compiendo tutti gli
sforzi ed utilizzando gli strumenti di cui si dispone al fine di favorire il
pieno utilizzo di un’area infrastrutturata ma scarsamente utilizzata forse
perché carenti o inesistenti i motivi di attrazione per gli investimenti.
Non la volontà di chiudere lo stabilimento di Pisticci Scalo, quindi,
ma l’esortazione a ricercare, contestualmente alla bonifica, i comparti su cui
puntare per un rilancio dell’area, e le iniziative per rendere appetibile un
investimento presso la zona industriale della valle del Basento.
Pisticci 1 dicembre 2014
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