Come di consuetudine,
all’indomani di provvedimenti relativi alla materia fiscale, emerge il facile
populismo e i soliti attacchi di coloro che pur rivestendo cariche
istituzionali, lungi dall’indicare proposte, si abbandonano al solito rito
della sterile strumentalizzazione. Questo si è potuto constatare anche in
occasione della seduta consiliare dell’8 settembre scorso negli interventi
provenienti dai banchi dell’opposizione con le sola eccezione del Consigliere
Druda, che è entrato nel merito della materia discussa con proposte degne di
attenzione. Il resto
ancora una volta ha utilizzato il dibattito consiliare in maniera strumentale
senza aver studiato preventivamente né i termini reali delle questioni, né le
scadenze degli adempimenti amministrativi. Cosa dimostra, la richiesta di
rinvio delle deliberazioni di 20 giorni se non la scarsa conoscenza della
materia?
All’indomani delle
deliberazioni adottate si assiste alle solite accuse all’Amministrazione
Comunale di non saper utilizzare le risorse pubbliche e, per questo, costretta
ad aumentare le tasse. Siamo perciò chiamati a qualche puntualizzazione in
relazione ad alcune questioni poste in maniera strumentale e non veritiera e
per dare la giusta informazione alla popolazione provando a dare ai cittadini
una spiegazione chiara a norme complicatissime imposte dallo Stato, cosa che ai
consiglieri di opposizione sfugge.
A partire dal 2011 il sistema delle entrate comunali ha iniziato una
radicale trasformazione finalizzata alla soppressione dei tradizionali
trasferimenti erariali e la contemporanea sostituzione degli stessi con proprie
entrate.
Il processo di trasformazione ha vissuto una fase transitoria (2011 –
2013) nella quale, in aggiunta alle tradizionali entrate dei Comuni (add.
IRPEF, ICI, TARSU, TOSAP, COSAP, ecc.) venivano istituite nuove forme di
entrate rivenienti dal Fondo Sperimentale di Riequilibrio(FSR).
Dal 2014, con la legge di stabilità, è stata realizzata la riforma
della tassazione immobiliare con l'introduzione dell'imposta unica
comunale(IUC). Quest'ultima si basa su due presupposti impositivi, il possesso
di immobili e l'erogazione e fruizione di servizi comunali, ed è composta:
- dall'IMU, di natura patrimoniale, dovuta dal possessore di immobili, escluse le abitazioni principali non di lusso;
- dalla TASI – tassa per i servizi indivisibili – a carico sia del possessore sia dell'utilizzatore dell'immobile;
- dalla TARI – tassa rifiuti – a carico dell'utilizzatore del locale o dell'area scoperta, sostitutiva della TARSU, destinata a coprire integralmente i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti secondo il principio comunitario “chi inquina paga”.
Questa Amministrazione Comunale che è nata in concomitanza con il
decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, recante disposizioni in materia di
federalismo fiscale, ha dovuto da subito confrontarsi con il nuovo assetto
della finanza locale, non mancando di assicurare i servizi a domanda
individuale(mensa scolastica, trasporto scolastico), altri servizi
indispensabili(canile) e TARSU con tariffe minime, pur garantendo l'equilibrio
dei bilanci a tutto il 2013, nonostante la continua erosione dei contributi
dello Stato attraverso il Fondo Sperimentale di riequilibrio(FSR) prima e dal
Fondo di Solidarietà Comunale(FSC) dopo, che ha visto progressivamente
contrarsi la quota spettante al Comune di Pisticci dagli oltre 4 milioni e
mezzo di euro del 2010 a poco più di 3 milioni di euro del 2014.
Passando all'esame delle tre componenti della IUC (Imposta
Unica Comunale) c'è da dire che:
l'IMU a carico di possessori
di immobili, esclusa l'abitazione principale, è rimasta invariata al 10,6 per
mille, al pari dei Comuni di Melfi(10,6) e Policoro(10), gli unici due Enti
Locali Lucani paragonabili, per popolazione residente, a Pisticci. Al riguardo,
una più puntuale diversificazione delle singole unità immobiliari a
disposizione consentirebbe, a favore dei residenti, quell'auspicato minor
carico tributario per gli immobili di scarso pregio.
La TASI (tassa per i servizi
indivisibili) costituisce la novità del 2014 e l'aliquota del 2 per mille
stabilita dal Comune di Pisticci non è
quella massima stabilita dalla legge istitutiva (2,5 fino al 3,3 per mille)
ed è stata così determinata tenendo conto del gettito TASI stimato per il 2014
dal Dipartimento Finanze il 16 giugno 2014. In sostanza il gettito presunto su
Pisticci è stato determinato in € 530.001,70 con conseguente riduzione del
Fondo di Solidarietà comunale di pari importo e con la necessità di recuperare
questa ulteriore riduzione con la nuova tassa che applicata all'imponibile
delle sole abitazioni principali ha comportato la determinazione dell'aliquota
del 2 per mille. Da un confronto con le aliquote di Policoro e Melfi si evince
che il primo ha applicato un'aliquota del 3 per mille sulle sole prime
abitazioni, con un gettito stimato di circa 870.000 euro, mentre Melfi è
riuscito a recuperare il gettito presunto di circa 500.000 euro dalla sola
tassazione dei capannoni industriali con lo 0,8 per mille. Grandi comuni come Bari,
Napoli, Catania, Venezia, Firenze, Bologna, Torino e Genova applicano il 3,3
per mille. Roma e Milano si avvicinano molto.
Infine, la TARI (Tassa
Rifiuti) è quella componente della IUC che impatterà in modo più consistente
sulle economie familiari dei Pisticcesi, dovendo scontare il passaggio da TARSU
a TARI, vale a dire la copertura di costi necessari per l'espletamento del
servizio di raccolta e smaltimento di rifiuti che passano da poco più di
1.300.000 euro a circa 2.000.000 di euro. Ma anche per questa tassa se ci
confrontiamo con i Comuni gemelli di Melfi e Policoro, il primo presenta un
ruolo TARI di € 2.557.392, il secondo addirittura di € 3.620.687,37. Se poi
confrontiamo le tariffe delle utenze di Pisticci a quelle di Policoro si può
facilmente notare che le affermazioni del Consigliere Esposito nell'ultima seduta del Consiglio
Comunale circa la “virtuosità” dell'Amministrazione di Pisticci non erano per niente infondate, in relazione
anche alla vastità del territorio comunale.
Qui è necessario un rapido approfondimento perché troppo spesso e a sproposito, si definisce
spreco di denaro pubblico il costo del conferimento degli RSU di Pisticci in
discariche diverse da quella comunale. Questa Amministrazione ha reperito i
fondi necessari all’ampliamento della discarica comunale La Recisa i cui volumi
erano esauriti ed era prossima alla chiusura! Nell’immediato saranno ultimati e
collaudati i lavori relativi ai tre progetti, fra cui: trito vagliatore fisso
(vera causa della chiusura della discarica e dello spreco di denaro pubblico), aumento
delle paratie laterali; sistema di convogliamento del biogas; adeguamento e
messa in esercizio del sistema di bio-compostaggio della frazione umida da RSU;
rinforzo della paratie con gabbioni in pietra e terra battuta; miglioramento
del sistema di raccolta e prelievo del percolato; miglioramento delle strade
interne; sistema antincendio; potenziamento della rete elettrica; ripristino
pali della luce; piantumazione di arboree e cespugliose, con relativo impianto
di irrigazione su due lati prospicienti strada principale Pisticci – Craco;
sistema di videosorveglianza; ecc. Oggi, la nostra discarica vanta di essere
rispetto ad adeguamenti strutturali e funzionali, l’unica discarica in Basilicata in regola rispetto alle Norme attuali.
Giova ricordare,
inoltre sempre a proposito di spreco del denaro pubblico, che nel periodo che
va dal Settembre 2009 fino a Luglio 2011 (Lazazzera
Vicesindaco per un buon periodo) la gestione della discarica comunale era stata
affidata ad un società esterna e la convenzione della che ne regolava il
rapporto stabiliva che il 70% degli introiti andasse alla società privata ed il
30% al Comune di Pisticci (sic!). Un deliberato del Commissario Straordinario, confermato
dalla nostra Amministrazione, ha
ribaltato le cose: Il 70% degli introiti nelle casse comunali d il 30% all’impresa
che ha gestito la discarica.
Se tale sistema fosse stato introdotto anche nel
periodo precedente, avremmo avuto nelle casse comunali maggiori introiti per
1.300.000 (un milione e trecentomila) euro che, probabilmente, avrebbero
consentito di non aumentare l’aliquota IMU sugli immobili diversi dalla prima
casa e avrebbe attutito l’impatto della TARI. Ancora va ricordato che con
questa Amministrazione finalmente sarà avviata la raccolta differenziata porta
a porta il che comporterà un deciso volume di degli RSU da conferire in
discarica ragione per cui si può ipotizzare il suo esaurimento tra circa 15
anni e nel frattempo si potranno accumulare le risorse per la messa in
sicurezza del bacino una volta esaurito.
In ultimo, è appena il caso di ricordare che Pisticci continua ad
applicare un'addizionale IRPEF dello 0,5% contro un generalizzato 0,8%
(aliquota massima) degli altri Comuni lucani.
Sulle buffonate messe
in atto dagli esponenti delle rovine del Partito Democratico locale preferiamo
stendere un velo pietoso: c’è un limite a tutto!
Per completezza di
informazione alleghiamo una tabella comparativa delle aliquote di
imposte e tasse locali applicate in alcuni comuni lucani.
Pisticci 14 settembre 2014
Aliquote 2014
Add. IRPEF
|
IMU I casa
(A/1-A/8-A9)
|
Imu II casa
|
TASI I casa
|
TASI II Casa
|
Note
|
||
Pisticci
|
0,5
|
Esente
|
10,6 x mille
|
2 x mille
|
Esente
|
TASI Gettito
Stimato Euro 585.000
|
|
Montascaglioso
|
0,8
|
Esente
|
10,6 x mille
|
1 x mille
fino a 200 euro di rendita
2 x mille
da 201 a 300 euro di rendita
3,3 per mille da 301 euro in poi
|
Esente
|
||
Bernalda
|
0,8
|
4 x mille
|
10,6 x mille
|
Esente
(A/1-A/8-A/9
1 x mille (A/2-A/3-A/4-A/5-A/6-A/7 +
Pertin.
|
Esente
1 x mille (Rurali e strumentali)
|
||
Scanzano J.
|
0,8
|
4 x mille
|
7,6 x mille
|
1 x mille se non delibera entro il 18
settembre
|
1 x mille se non delibera entro il 18
settembre
|
||
Rotondella
|
0,8
|
4 x mille
|
8,6 x mille
|
1 x mille
|
1 x mille
|
Quote TASI deliberate
|
|
Melfi
|
0,8
|
5 x mille
|
10,6 x mille
|
1 x mille
|
Esente
|
Tasi Gettito stimato euro 500.000
|
|
Policoro
|
0,8
|
Esente
|
10 x mille
9 x mille per aree edificab.
|
3 x mille Generale
|
Esente
|
TASI Gettito stimato euro 870.00
|
|
Matera
|
0,8
|
4 x mille
|
9,6 x mille
|
1 x mille
|
1 x mille
|
Quote TASI deliberate
|
|
Ferrandina
|
0,5
|
4 x mille
|
9 x mille
|
2 x mille
2,5 x mille
(A/1-A/8-A/9
|
0,7 x mille
|
TASI non ancora ufficializzata
|
|
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