Gas e Petrolio lucano, sindaco di Pisticci scrive a Regione Basilicata, Provincia di Matera, Anci Basilicata e ai sindaci dei Comuni lucani
Egregio Presidente, Egregio
Assessore,
è nota la posizione che il
Comune di Pisticci in relazione all’istanza di concessione “Serra Pizzuta
Stoccaggio” che la società Geogastock S.p.A. per realizzare una stazione di
pompaggio di gas nel sottosuolo nei territori ricadenti nei comuni di Pisticci,
Ferrandina e Salandra (Decreto VIA n. 97 del 9febbraio 2009). Il Comune di
Pisticci in quell’occasione poneva, in cambio dello stoccaggio di gas nel
proprio sottosuolo, condizioni precise in
relazione a sistemi di controllo, a garanzia della salute dei cittadini e
dell’ambiente, oltre a congrue forme di ristoro per i cittadini dell’intera Val
Basento (delibera di Consiglio Comunale n. 47 del 2 novembre 2011), tra le
quali una quota irrisoria del gas stoccato, ma sufficiente ad abbattere le
bollette del gas delle famiglie e delle imprese della Valle del Basento.
Tale posizione si basava sul principio
secondo cui parte dei benefici derivanti dallo sfruttamento del territorio
devono essere messi a disposizione delle popolazioni che quel territorio
vivono, oltre i confini geografici dei singoli comuni interessati
all’insediamento industriale o estrattivo. La società Geogastok ritenne di non
dover accettare le condizioni poste e stralciò la parte del progetto che
interessava il territorio pisticcese. Il progetto di stoccaggio di gas, quindi,
sarà limitato ai territori di Ferrandina e Salandra.
È evidente che l’immagazzinamento di
gas nei pozzi esausti dei comuni limitrofi non mette al riparo Pisticci, al
pari dell’intera area, da eventuali ricadute negative sulla salute e l’ambiente,
ma si trattava affermare la volontà di non essere considerati colonie da
sfruttare per benefici altrui e questo abbiamo fatto.
Quanto esposto mi serve a introdurre
l’argomento per cui mi rivolgo al Presidente
e all’Assessore della Giunta
Regionale. Parlo del “Protocollo d’Intenti Regione Basilicata – Eni/Shell”
deliberato con atto n. 1356 del 22 ottobre 2013 dalla Giunta Regionale,
appunto. Tale protocollo prevede la fornitura gratis ai comuni della Val d’Agri
interessati dalle attività estrattive.
Alla luce del protocollo, vorrei
capire quali sono stati i criteri per individuare i comuni meritevoli dei
benefici, quale è l’area entro cui si ha diritto alle compensazioni ambientali,
se esistono parametri di carattere scientifico, dei quali non sono a
conoscenza, per delimitare una zona al di fuori della quale si è al riparo
dalle ricadute negative derivanti dalle estrazioni petrolifere e se le attività
strettamente connesse all’estrazione dei fossili sono da considerarsi dei
processi estranei alla filiera del petrolio.
In assenza delle dovute informazioni
confortate da studi scientifici che pongano al di fuori delle aree di rischio i
comuni immediatamente dopo quelli interessati dal “Protocollo” che pure
insistono a ridosso di pozzi petroliferi o dei comuni attraversati per l’intero
territorio dagli oleodotti che trasferiscono gli idrocarburi alle raffinerie di
Taranto o i territori comunali dove soffia lo stesso vento che lambisce
Viggiano e dintorni o, ancora, quelli dove si chiude il processo della
lavorazione con lo smaltimento dei reflui, risulta difficile spiegare ai
cittadini di Pisticci, o di altri comuni, perché devono subire l’aumento delle
incidenze delle neoplasie, perché devono convivere quotidianamente con gli
insopportabili miasmi provocati dai processi di depurazione dei reflui della
Val d’Agri, perché devono sopportare il continuo traffico di mezzi pesanti che
mettono a dura prova le fragili infrastrutture del territorio. Eppure Pisticci è
sede di un centro oli, il primo realizzato in Basilicata, ancora funzionante, a
Pisticci vi sono diversi pozzi e alcuni di essi sono ancora attivi, Pisticci
ricade in una zona SIN fortemente inquinata, a Pisticci come accennavo prima
vengono smaltiti enormi quantità di reflui presso Tecnoparco Valbasento S.p.A,
a capitale misto pubblico e privato dove pubblico si legge Regione Basilicata.
Tanto, Egregio Presidente ed Egregio
Assessore, per dire che il mio comune ha tutti i titoli per chiedere in maniera
risoluta di essere interpellato ed inserito nei vari protocolli, accordi o
tavoli legati alle estrazioni petrolifere ma, premesso che a mio parere le
forme di ristoro sono risibili a fronte del contributo che l’intera regione
offre generosamente all’economia nazionale, il fatto che i processi di
lavorazione avvengono nel territorio comunale di Pisticci e le estrazioni nella val D’Agri, è da
attribuire ad una eventualità geografica dettata dal caso, e proprio per questa
ragione riteniamo che non può e non deve essere solo Pisticci o i comuni dove
si estrae il petrolio a godere degli eventuali benefici economici.
La nostra regione è equiparabile, per
grandezza demografica, ad un quartiere di una grande città e come un quartiere
dovrebbe dotarsi di forme di gestione associata e di solidarietà, questo tanto
più è vero se consideriamo l’allarmante aumento delle patologie legate
all’inquinamento che interessano, purtroppo, l’intera regione e tutti i
comparti delle attività produttive a cominciare dal turismo e l’agricoltura.
Il principio di solidarietà acquisisce
oggi un valore particolare in assenza di occasioni di reddito per quelle
famiglie che ingrossano i dati relativi alla povertà. Non è raro, infatti, che
venga cessata la fornitura di gas domestico perché non si riesce a pagare la
fornitura, questo lo sanno bene i Sindaci e i servizi Sociali dei comuni, ed è
insopportabile che ciò accada proprio dove maggiore è la presenza di persone
deboli, di anziani, di malati, ecc. Non sembra paradossale tale situazione in
una regione ricca di risorse energetiche? Allo stesso modo è paradossale che
per le famiglie lucane non esista uno schema che preveda l’abbattimento delle
tariffe legate all’energia? Sarebbe fuori luogo chiedere il gas per tutti i
comuni lucani che, ripeto, assommati equivalgono per popolazione a un quartiere
di una grande città?
Per queste ragioni non comprendo il
fatto che la stragrande maggioranza dei lucani debbano essere completamente
esclusi dalla discussione legate alla questione petrolio e per le stesse
ragioni chiedo il coinvolgimento di tutti i comuni della Basilicata nel
costituire una forte entità collettiva al fine di chiamare il Governo Centrale
e le compagnie petrolifere ad un atteggiamento equo e rispettoso delle
prerogative dei cittadini lucani.
Rimango in attesa di un cenno di
adesione da parte dei comuni a cui la presente invio per conoscenza.
Saluto cordialmente.
Il Sindaco di
Pisticci
Dr. Vito Anio
Di Trani
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