Coordinamento “mò basta”
Dr. Vito Di
Trani
Sindaco di
Pisticci
Manifestazione del 29
settembre.
Da qualche
tempo l’intero territorio del metapontino vive una situazione di emergenza a
causa di scelte che hanno penalizzato questa zona geografica. Questo lembo
della Basilicata, un tempo denominato la California del Sud, per la fiorente
agricoltura e le molteplici attività industriali, risulta oggi una landa
dimenticata, continuo bersaglio di spoliazione di presidi istituzionali e
mortificata dall’assenza di una pianificazione organica. Territorio, il nostro,
bersagliato, nella quasi totale indifferenza della classe dirigente lucana, da
una serie di scelte del governo centrale il cui unico criterio è il taglio
indiscriminato della spesa pubblica senza un esame attento dei territori e
della loro conformazione. È evidente infatti che se il criterio sul quale si
fondano i tagli è il dato anagrafico, la nostra regione sarà sempre
soccombente.
Nel tentativo,
quindi, di dare un segnale forte alla politica e ai suoi massimi livelli
istituzionali, crediamo sia necessaria una giornata di mobilitazione popolare.
L’obiettivo è duplice: da una parte vi è l’esigenza di focalizzare l’attenzione
sulle questioni aperte, dall’altra, è necessario l’avvio di un percorso che
faccia emergere ogni criticità del territorio per studiarne le migliori
soluzioni utili al rilancio occupazionale attraverso l’agricoltura, il turismo,
la salvaguardia dell’ambiente, ecc. un percorso, in sostanza, che porti all’elaborazione di una piattaforma
di proposte con lo scopo di sottoporle, con la forza di cui tutti insieme siamo
capaci, all’attenzione delle istituzioni. Penso ad una rete costruita con le
esperienze dei vari movimenti che si
sono sviluppati in questa parte della Basilicata, al patrimonio di idee delle
tante associazioni sui cui fare leva per un rinnovato protagonismo delle
popolazioni in termini di partecipazione e di autodeterminazione.
Molteplici
sono le criticità cui ho accennato, non è questo il luogo per una disamina
articolata, ne indico solo alcune che oggi rappresentano il nostro nervo
scoperto e sulle quali si discute da tempo perché hanno suscitato interesse tra
la popolazione che legittimamente sollecita chiarezza. Mi piace, perciò,
cominciare da quella che è diventata una vera e propria vertenza territoriale,
tenuta viva dalle associazioni, dai movimenti, dai comitati e singoli
cittadini: l’ospedale di Tinchi. Una vicenda questa fatta di rimandi continui,
un vero stillicidio. Adesso è giunto il momento di gridare tutti insieme: “mò
basta”.
Dopo anni di
attesa, nella speranza di avere una risposta chiara, dopo molteplici incontri
con rappresentanti dei vari livelli istituzionali, dopo innumerevoli
dichiarazioni di intenti, con amarezza siamo tutti costretti a registrare
un’azione di smantellamento dell’Ospedale di Pisticci condotta con pervicacia
in un quadro di assoluta incertezza sul futuro del nosocomio. Il tutto avviene
contraddicendo palesemente le garanzie offerte pubblicamente e ripetutamente
sia dall’Assessore Regionale alla Sanità e sia da diverse altre autorità. Il
popolo del metapontino non è più disponibile ad ascoltare promesse. Adesso chiediamo
un piano preciso e impegni sui tempi di realizzazione per riempire di contenuti
quella che è diventata l’unica struttura
ospedaliera della regione senza posti letto. Si sappia che l’intera popolazione
non retrocederà di un millimetro rispetto agli accordi più volte assunti e
che ricordati continuamente agli
attuatori del Piano Regionale della Salute e dei Servizi. Denunciamo intanto
una criticità, non tollerabile, del pronto Soccorso di Policoro, il solo
rimasto nel Metapontino, i cui capaci operatori non possono soddisfare
adeguatamente un bacino densamente popolato e che nei mesi estivi aumenta a
dismisura.
È evidente che
la mancanza di chiarezza aumenta lo smarrimento dei cittadini di un territorio
già fortemente penalizzato anche da scelte del Governo Centrale, come per
esempio il taglio indiscriminato delle Sezioni Distaccate dei Tribunali. Qui si
assiste ad un vero paradosso. L’Amministrazione Comunale, al fine di realizzare
le migliori condizioni di fruibilità del presidio di giustizia, impegna
cospicue risorse per ristrutturare una nuova sede del Tribunale e per
realizzare un parcheggio multipiano, dopo che altri fondi erano stati
utilizzati per la costruzione di una struttura carceraria mai utilizzata. Dopo
tutto questo ed in nome di un presunto risparmio, di decide di vanificare ogni
sforzo della comunità e, in un attimo, si sprecano le risorse pubbliche
utilizzate, contraddicendo al tempo stesso la motivazione posta alla base della chiusura del Tribunale: il
risparmio. A nulla serve, rimarcare che il Tribunale di Pisticci è tra i più
produttivi e con gli indici di spesa meno elevati.
Altro tema
sensibile, per il nostro territorio, è costituito dall’insediamento industriale
della Valbasento, divenuto oggi un’area fortemente inquinata tanto da essere classificato Sito di Interesse Nazionale per
quanto riguarda bonifica. Il nostro impegno,quindi, deve essere indirizzato al
risanamento ambientale, al continuo monitoraggio delle emissioni inquinanti,
allo studio del possibile rilancio dell’attività industriale in un’area
infrastrutturata il cui utilizzo sarebbe
un vantaggio per l’intera economia regionale.
Per queste
ragioni raccolgo e interpreto il sentire diffuso della gente e al fine di
riaffermare i diritti di un vasto territorio, per difenderne la dignità, chiamo
tutti i cittadini del Metapontino, le Scuole, le Associazioni, le
Organizzazioni Sindacali e Professionali, le forze politiche ad una grande
manifestazione fissata per il prossimo 29 settembre a Pisticci centro.
Vi aspetto
numerosi affinché da Pisticci, si levi il coro dell’intero popolo del
metapontino per gridare: “mò basta”.
Il sindaco di Pisticci
Dr. Vito Di Trani
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